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“Stati Uniti, fine Ottocento, un salotto, due dame e una cameriera. Tutto farebbe pensare a una trama convenzionale, un incontro tra amiche un po’ affettate, ma alla forma non corrisponde la sostanza: nella conversazione dal vocabolario ricercato fioccano volgarità e veniamo a sapere che le due sono state un tempo una coppia molto affiatata. L’espressione «Boston Marriage», infatti, era in uso nel New England a cavallo tra il XIX e il XX secolo per alludere a una convivenza tra donne economicamente indipendenti da uomini.
Dopo la separazione, Anna, la padrona di casa, ha trovato un uomo ricco che la mantiene e vorrebbe ora approfittare della protezione di lui per riprendere con sé Claire, appena arrivata in visita. Ma Claire non è lì per quello; è tornata per ben altri motivi e la riconquista si rivelerà molto più complicata del previsto, con colpi di scena rocamboleschi che coinvolgeranno anche la giovane cameriera, in un crescendo ritmico esilarante, quasi da farsa.
È un Mamet diverso dal solito, che si prende una vacanza dalla gravità e gioca per il gusto di giocare. Protagonista assoluto, infatti, insieme alle interpreti, è il linguaggio e, di contro, il non-detto, l’allusione, la stravaganza. Mamet si diverte a parodiare la prosa ampollosa dell’epoca, ma dietro l’apparente
assurdità della superficie si nasconde l’intento ambizioso di rovesciare la realtà attraverso uno scherzo che mira a creare anche un po’ di raffinatissimo scandalo.
Qui sta il senso anche “politico” di un testo che divertiva e stupiva insieme il pubblico americano del 1999 così come oggi può sorprendere quello italiano. Il continuo gioco di facciate diventa la chiave di questa messa in scena che cerca di amplificare la funzione di prestidigitazione dell’opera, che nasconde da un lato per rivelare dall’altro: un set di un film o di una serie dove la finzione sembra essere l’unico modo per dire la verità.
È una prova per grandissime attrici come Maria Paiato e Mariangela Granelli, vere e proprie funambole della parola e dell’emozione che giocheranno insieme a Ludovica d’Auria questa bizzarra partita all’ultimo sangue per smascherare ogni convenzione riguardo l’Amore.”
Giorgio Sangati
Maria Paiato torna al Teatro Garibaldi dopo aver recitato ne L’intervista nella stagione 2009/2010.
Mariangela Granelli, Ludovica D’Auria calcano per la prima volta il nostro palcoscenico.
Boston Marriage è stato originariamente prodotto dall’American Repertory Theatre (Robert Brustein, direttore artistico; Robert J. Orchard, amministratore delegato) all’Hasty Pudding Theatre di Cambridge, Massachusetts il 4 giugno 1999.” “Boston Marriage è stato successivamente prodotto da The Public Theatre/New York Shakespeare Festival (George C. Wolfe, produttore; Mara Manus, direttore esecutivo) a New York City il 20 novembre 2002.” “Autorizzazione concessa da A3 Artists Agency 350 Fifth Avenue 38th Floor New York, NY 10118 USA. Tutte le richieste riguardanti i diritti dell’opera dovranno essere indirizzate ad A3 Artists Agency.