ORCHESTRA DELLA TOSCANA
Robert Schumann, Concerto per pianoforte e orchestra in la minore, op.54
Sergej Prokof’ev, Sinfonia n.1 in re maggiore, op.25 “Classica”
Arnold Schönberg, Kammersymphonie n.2 in mi bemolle minore, op.38
Altro appuntamento, in questa stagione, con il direttore principale dell’ORT Diego Ceretta. Nel cuore del programma uno dei Concerti più iconici del romanticismo tedesco, quello per pianoforte di Robert Schumann. “Un qualcosa a metà tra sinfonia, concerto e grande sonata”, lo descriveva il compositore, che con questo lavoro intendeva unire il pianoforte e l’orchestra in una maniera nuova, in modo tale, cioè, che il solista fosse perfettamente integrato con gli altri strumenti e rifiutasse l’esibizione virtuosistica che caratterizzava i Concerti del passato.
Solista è Federico Colli, pianista di rinomanza internazionale nella generazione dei trenta-quarantenni per le sue letture volutamente distanti dalle convenzioni e un certo approccio filosofico al far musica.
Nella seconda parte del programma due volti differenti del Novecento. L’uno guarda alla Vienna di Haydn e Mozart: è la Sinfonia Classica di Sergej Prokof’ev concepita in prossimità della Rivoluzione d’ottobre. L’altro è la Kammersymphonie n.2 di Arnold Schönberg, padre della dodecafonia, un metodo di scrittura iper-matematicizzato che però che non compare in quest’opera cominciata nella Vienna espressionista dei primi del secolo, lasciata a lungo da parte, poi ripresa a fine anni Trenta negli Stati Uniti, dove il compositore d’origine ebrea era espatriato per fuggire il nazismo.