ORCHESTRA DELLA TOSCANA
Annachiara Gedda, Voci senza voce, prima — commissione Fondazione ORT
Pëtr Čajkovskij, Concerto per violino e orchestra in re maggiore, op.35
Franz Schubert, Sinfonia n.4 in do minore, D 417, “Tragica”
È tra i Concerti più travolgenti del repertorio per violino. Ed è il pezzo forte del programma affidato allo spagnolo Jaume Santonja, direttore principale ospite dell’Orchestra Sinfonica di Milano, che torna sul podio dell’ORT dopo due anni. Si tratta del Concerto op.35 di Pëtr Il’ič Čajkovskij, una composizione del 1878 di inventiva melodica generosissima, sgargiante nell’orchestrazione, pervasa da capo a fondo di lirismo intenso e che per giunta contiene passi tra i più difficili e spettacolari del violinismo ottocentesco, cosicché offre al solista parecchie occasioni per mettere in mostra le sue capacità tecniche. Fu Adolf Brodskij a darne la première a Vienna nel 1881, stroncata dalla stampa: contro vi si accanì soprattutto l’illustre critico Eduard Hanslick, rimasto celebre come paladino di Brahms e spietato detrattore di Wagner e Bruckner, a cui il finale del Concerto sollecitò l’immagine di una “baldoria brutale e indecente di una festa popolare russa”, nella quale “l’aria è impregnata di acquavite”.
Segue un altro classico dell’Ottocento, la quarta Sinfonia di Franz Schubert, detta Tragica. Il nomignolo di “Tragica” è legato all’introduzione lenta che apre il primo movimento; dopodiché la sinfonia si rasserena completamente.
In apertura un pezzo nuovo commissionato dalla Fondazione ORT alla compositrice Annachiara Gedda, dall’estesa carriera internazionale.