Biglietti in vendita dal 3 novembre 2025
Ridotto del Teatro
Il Rossignolo
MARTINO NOFERI, flauto dolce, oboe
MARICA TESTI, flauto traverso, flauto in terza
STEFANO BARNESCHI, violino
OTTAVIANO TENERANI, clavicembalo, direzione
Georg Philipp Telemann, Quatuor, TWV 43:G 2
Johann Sebastian Bach, Trio Sonata in do maggiore, BWV 1032
Georg Philipp Telemann (attr.), Concerto pour flûte à bec, flûte traversière, violon et basse continue in la minore
Johann Sebastian Bach, Trio Sonata in sol maggiore, BWV 1038
Johann Sebastian Bach, Trio Sonata in sol bemolle maggiore, BWV 525
Georg Philipp Telemann, Quatuor, TWV 43:a 3
“Le opere troppo artificiali sono apprezzate solo dagli esperti, mentre ciò che è naturale piace a moltissime persone, compresi, spesso, anche gli esperti; ciò che è naturale deve essere preferito e camminare, mano nella mano, con l’Arte”.
(G.Ph. Telemann, dalla Selbstbiographie, Amburgo 1739)
Il Rossignolo presenta una scelta di opere strumentali di Georg Philipp Telemann (Magdeburgo, 1681 — Amburgo, 1767) e di Johann Sebastian Bach (Eisenach, 1685 — Lipsia, 1750) dal carattere particolarmente virtuosistico e brillante. Queste caratteristiche sono molto presenti in entrambi i compositori, nonostante il primo si allontani spesso da una tecnica puramente contrappuntistica, speculativa e aristocratica e s’immerga in un approccio compositivo caratterizzato dagli affetti e, diremmo anche, dagli effetti mentre il secondo sia ritenuto il maestro assoluto della combinazione fra tecnica contrappuntistica e profondità del significato poetico e retorico.
E così, in un’alternanza di apparizioni, il concerto presenta di Telemann il Quatuor TWV 43: G 2 a Violino, Flauto traverso, Oboe e Fondamento dalla Première Production della Musique de Table o Tafelmusik — capolavoro assoluto stampato ad Amburgo nel 1733 — e i due pirotecnici concerti in la minore, uno attribuito e l’altro col numero di catalogo TWV 43:a 3, mirabili saggi di come si possano combinare timbri dei più diversi strumenti in una perfetta alchimia di affetti. Di Bach invece proponiamo tre composizioni che rappresentano sia
la maestria delle prime stesure sia quella delle rielaborazioni di opere originariamente conosciute per organico diverso. Il Trio BWV 1032 rappresenta infatti la prima ipotetica stesura della Sonata per flauto e cembalo obbligato in la maggiore con stesso numero di catalogo. Questi pezzi dall’incredibile ricchezza tecnica e contenuto poetico, per la loro forma compositiva e possono essere descritti a pieno titolo come “sonate in forma di concerto”.
 
															 
															 
															 
															 
															 
															 
															 
															 
															 
															 
															 
															 
															 
															 
															 
															 
															 
															