Biglietti in vendita dal 3 novembre 2025
Ridotto del Teatro
Il Rossignolo
MARTINO NOFERI, flauto dolce, oboe
MARICA TESTI, flauto traverso, flauto in terza
STEFANO BARNESCHI, violino
OTTAVIANO TENERANI, clavicembalo, direzione
Antonio Vivaldi, Sonata per flauto, violino e basso continuo in re maggiore, RV 84
Georg Friedrich Händel, Trio Sonata in fa maggiore, HWV 405
Georg Friedrich Händel, Trio sonata in si minore, HWV 386b
Antonio Vivaldi, Concerto per flauto, violino, fagotto, violoncello e basso continuo in sol minore, RV 106
Georg Friedrich Händel, Trio sonata in fa maggiore, HWV 389
Antonio Vivaldi, Concerto per flauto, oboe, violino, fagotto e basso continuo in sol minore, RV 107
“… verso la fine, Vivaldi suonò un ammirevole accompagnamento solistico, a cui aggiunse poi una fantasia che mi lasciò profondamente sorpreso, essendo impossibile che qualcosa del genere sia stato suonato prima d’ora…”
(Johann Friedrich Armand von Uffenbach, Diario di viaggio)
Con questo concerto, entriamo nel mondo della melodia. Entrambi i compositori — Antonio Vivaldi (Venezia, 1678 – Vienna, 1741) e Georg Friedrich Händel (Halle, 1685 – Londra, 1759) — furono straordinari creatori di opere teatrali e la loro meravigliosa sapienza nell’inventare melodie indimenticabili li ha resi tra i più amati dal pubblico di allora come di oggi. Parlando di Vivaldi è certamente vero che grazie alla sua eccezionale creatività e sconfinata immaginazione riuscì a conferire alle sue composizioni, e in particolar modo al genere del concerto, una qualità espressiva e una raffinatezza senza precedenti. Contenuti assimilabili ai concerti da camera vivaldiani (Vivaldi usa il termine “Concerto” per queste composizioni per solisti senza orchestra e in genere per composizioni che prevedano una qualunque combinazione di strumenti) si ritrovano nelle fantastiche sonate a tre di Georg Friedrich Händel. Nel programma di questa sera si eseguiranno tre composizioni che Händel sembra aver immaginato esattamente per l’organico impiegato, e cioè per due flauti, flauto traverso e violino, flauto dolce e violino, il tutto sempre trasportato e sostenuto dall’immancabile basso continuo. Come per le composizioni di Vivaldi, i movimenti lenti sono fortemente espressivi e poetici, con una stretta interazione tra gli esecutori, mentre i tempi veloci sono emozionanti e drammatici, con una varietà di dinamiche e articolazioni mai scontate, che tengono sempre avvinto l’ascoltatore.
 
															 
															 
															 
															 
															 
															 
															 
															 
															 
															 
															 
															 
															 
															 
															 
															 
															 
															